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 Carema: capitale de l'Arpitane

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Huitante-Trois
Tojhor la gola uvèrta
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Huitante-Trois


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Carema: capitale de l'Arpitane Empty
MessageSujet: Carema: capitale de l'Arpitane   Carema: capitale de l'Arpitane EmptyVen 3 Oct 2008 - 18:57

Citation :
Per due giorni Carema è stata la capitale del francoprovenzale. Sabato 20 e domenica 21 settembre, il comune che si trova sul confine tra Piemonte e Valle d’Aosta, conosciuto per il suo rinomato vino e per i suoi caratteristici vigneti terrazzati, ha ospitato i patoisants francoprovenzali di Francia, Svizzera e Italia. La manifestazione,organizzata da Effepi e Comune di Carema, è iniziata sabato pomeriggio con l’accoglienza dei partecipanti, le visite guidate lungo il sentiero dei vigneti a cura della Pro loco di Carema,l’apertura dei punti espositivi dedicati ai libri, ai costumi tradizionali e ai lavori presentati dalle scuole al 26° concorso Effepi. A tutti i partecipanti è stato distribuito il “souvenir de la fete”, una bottiglia di Carema doc con etichetta della festa, con vari gadget ed un numero speciale del giornale in francoprovenzale del GIT. Sempre sabato pomeriggio,nei padiglioni della festa allestiti presso il campo sportivo, si sono svolti due dibattiti in patois , rispettivamente sul “francoprovenzale alla radio” , con la partecipazione del giornalista Rai Carlo Rossi, e sui “Vini dei paesi francoprovenzali” introdotto dal presidente del Cervim François Stevenin, a cui è seguita la degustazione dei vini ( tra cui Donnas, Fendant, Beaujolais, Coteaux du Lyonnais )offerti dai produttori intervenuti all’incontro. Quindi vi è stata la presentazione di alcune novità editoriali, tra cui il romanzo “Lo temps” di Floran Corradin, uscito in occasione della festa. Dopo la cena, il Gruppo di Ricerca Musicale di Coazze ha dato il via agli spettacoli coinvolgendo il pubblico chiamato a cantare insieme una canzone in patois, quindi si sono esibiti alcuni gruppi ( A Cobva di Conthey,Vallese; AFPL Lyon; Conservatoire du patois des Terres Froides, Isère;Patois et Traditions St Trivier, Ain; Le Faroulien, Moncenisio, Chanson de la Montagne,Nendaz, Vallese). La serata è continuata con il giro delle “crote”, le antiche e belle cantine aperte dai privati appositamente per l’occasione, e la degustazione del Nebbiolo di Carema e dei vini locali proseguita fino a notte inoltrata. La giornata di domenica è iniziata con la riunione del GIT, gruppo internazionale di lavoro, svoltasi nella sala consiliare, a cui hanno partecipato vari presidenti delle organizzazioni francoprovenzali,tra cui Marc Bron,della Federation Romande et Interrégionale des patoisants, Alexis Betemps del Centre d’études francoprovençales di Saint Nicolas,Ornella De Paoli dell’associazione Effepi,Raymon Gruffaz della Fedération des groupes de langue savoyarde, e di esponenti dell’Institut Pierre Gardette di Lyon, del Comité des Traditions Valdotaines, dell’Alliance Culturèla Arpitanna. E’ quindi seguita la messa celebrata dal parroco Don Guido, con letture in patois; all’uscita dalla chiesa circa mille persone hanno formato il lungo corteo che ha sfilato nelle caratteristiche vie del paese. Aperto dalla banda musicale di Carema e dal sindaco, Giovanni Aldighieri, la grande sfilata di gruppi in costume, accompagnata da musica e canti, ha raccolto applausi lungo tutto il percorso. Le valli canavesane erano rappresentate da : associazione Ij Canteir di Pont Canavese, associazione Reiss d Biru di Ceresole Reale, gruppo Le Grouye di Ingria, Pro loco di Ronco Canavese, Pro Loco di Ribordone e gruppo Ami d’ Ribourda, Pro loco di Frassinetto. Al termine della sfilata,nei padiglioni della festa hanno avuto luogo i discorsi ufficiali rigorosamente in patois, il pranzo servito a più di mille persone e gli spettacoli di molti gruppi, tra cui i gruppi folkloristici di Ala di Stura, Viù, Aosta ( La Clicca e CTV), il gruppo teatrale Faites du patois, Bresse, i gruppi canori e musicali Le Grouye ,Valle Soana, I Frustapots di Pont Saint Martin, Valle d’Aosta, La Martina di Mattie, Francoprovenzali di Puglia, O Barillon di Chamoson, Svizzera; gli Spadonari di Venaus; i Patoisants de Saint Etienne du Bois, Ain). Canti e danze sono proseguiti all’aperto fino a sera, mentre man mano i patoisants salivano sui pullman per ritornare nei loro paesi dandosi appuntamento alla Féhta dou Patouà dell’anno prossimo, che avrà luogo a Bourg Saint Maurice.

Odp

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